Probabilmente tutte le bietole coltivate derivano da Beta maritima L., specie selvatica diffusa soprattutto lungo i litorali del Mediterraneo.
L’inconscia ma efficace selezione praticata dall’uomo ha prodotto con il tempo una forte differenziazione dei tipi: le barbabietole da foraggio, quelle da zucchero e le bietole da orto, di cui all’inizio fu utilizzata solo la foglia, e che solo in seguito, ai tempi della Roma imperiale, diede luce al tipo da radice simile all’attuale bietola rossa e alle biete da costa.
La zona principale di produzione è il Piemonte, e a livello europeo l’Italia è il primo paese produttore.
La barbabietola è ottima in insalata ed è un contorno ideale per qualsiasi tipo di piatto, ma è anche gustosa al punto di presentarsi come piatto unico. Un esempio sono i bocconcini di barbabietola e patate, per i quali bisogna sbucciare le barbabietole, tagliarle a fette sottili e quadrate e cuocerle a vapore. Una volta cotte, disponete le fette di barbabietola come fossero dei tramezzini e intervallatele con del composto di purè di patate, erba cipollina, sale e succo di limone. Buono a sapersi, no?
Chi dice barbabietola dice zucchero! Ma non facciamo confusione: le barbabietole rosse da giardino ne contengono meno rispetto alla barbabietola da zucchero bianca, che è l'unica utilizzata nella produzione di zucchero. Normalmente consumiamo barbabietole rosse rotonde da giardino, ma anche barbabietole lunghe (le Crapaudine), rosse e bianche (Chioggia) o persino gialle (Golden), dolci da gustare. Si tratta di una verdura salutare, raccomandata nelle diete in quanto utile per rafforzare l'organismo grazie agli antiossidanti (i pigmenti di betalaina sono responsabili del suo colore rosso) che eliminano le tossine presenti nel nostro organismo, al contenuto di fibre, calcio, ferro, magnesio e vitamine, come la Vitamina A e la Vitamina B9 (acido folico).
La barbabietola è ottima per la sintesi delle proteine coinvolte a stimolare il nostro metabolismo e per un corretto funzionamento del sistema nervoso. Anche il suo succo ha notevoli proprietà. È stato dimostrato infatti che permette all’organismo umano di incrementare la forza fisica e la capacità di fiato sotto sforzo.
Selezionare barbabietole sode che presentino una buccia liscia. Lavarle e spazzolarle sotto il rubinetto senza pelarle. Meglio cuocerle al vapore (per preservarne il valore nutrizionale), oppure cucinarle in acqua bollente per 30 o 60 minuti assieme all'aceto. Controllare la cottura servendosi di una lama di coltello, che dovrà penetrare facilmente. Scolarle e rimuovere la buccia: in forno al sale; o avvolte nella pellicola d'alluminio sulla brace per circa un'ora come si fa con le patate. Non occorrerà altro che pelarle e servirle con panna, succo di limone, aneto e sale. Una volta cotte le barbabietole è possibile conservarle in frigo in un contenitore ermetico per 3 giorni.
Troviamo sempre piacevole un buon borsch - tradizionale zuppa di barbabietole russa - o una classica insalata di barbabietole con scalogno, prezzemolo e una vinaigrette a base di mostarda e olio d'oliva. Aggiungere qualche uovo sodo, formaggio di capra, cicoria, lattuga di agnello, noci...Mescolata con crema di formaggio la barbabietola cotta può rappresentare anche una saporita zuppa. Affettala e arrostiscila con olio di oliva e formaggio di capra (di nuovo!), frullala o bevi il succo, trasformala in chips o essiccala per ridurla in polvere, ottenendo un colorante 100% naturale da utilizzare per i dolci. Un trucco: non buttare via le foglie. Sono edibili (spesso dimentichiamo che barbabietole e spinaci appartengono alla medesima famiglia) e, come tali, possono essere impiegate per conferire un sapore leggermente acido a una zuppa, un brodo o un gratin.